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martedì 26 aprile 2016

Jedermann

Dal 15 al 24 aprile 2016 è andato in scena all'Essenza Teatro lo spettacolo Jedermann arrangiamento e regia di Paolo Parelli
“Una favola medievale in un atto unico” che racconta di un ricco e potente uomo senza scrupoli che all'apice della sua ascesa si trova a dover rendere conto alla Morte, interpretata magistralmente dallo stesso Paolo Perelli, di tutta la sua esistenza, prima che questa lo accompagni attraverso il suo ultimo viaggio.
L'ambientazione della scena si colloca in uno spazio-tempo astratto a metà tra un medioevo andato e uno da venire, dove l'unico giudizio possibile torna ad essere quello morale; una narrazione con un linguaggio moderno che non scade mai nel quotidiano,  con elementi, come l'impersonificazione di cose, idee e sentimenti, che ricordano il teatro di Aristofane, un approccio che oltre a trattare l'aspetto politico-sociale approfondisce molto l'aspetto emotivo e psicologico dei personaggi e in particolare del protagonista – Jedermann-  interpretato da Emiliano Ercoli. Gli altri attori sono: Paolo Panaro, Andrea Parello, Laura Morucci, Monica Taglione, Letizia Fazio, Francesca Pucci, Federica Balducci, Giuseppe Cardilli, Barbara Ciolli, Maurizio Mancini, Francesca Matellini.
Una messa in scena, così come i costumi e la scenografia, asciutta ed originale, certo con le differenze attoriali tipiche di una compagnia che si avvale prevalentemente degli attori del corso della scuola di Essenza Teatro, ma propio per questo più disponibili alla sperimentazione, alla ricerca di soluzioni nuove, dove le differenze individuali vengono utillizzate e assecondate per rendere più interessanti i personaggi, per un teatro che sfugge al cliché della nomenclatura attoriale. Lo spettacolo ci ha suggerito tante idee e ci ha fatto discutere, e quindi ha fatto quello che un'opera teatrale dovrebbe fare nella sua “essenza”.
Ci è piaciuto molto scoprire questa realtà (www.essenzateatro.it) che esiste e resiste da cinque anni per offrire degli spettacoli originali svincolati da logiche di mercato, in una zona -Dragoncello- quasi priva di occasioni culturali.

Carlo D'Andreis

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