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giovedì 14 luglio 2016

UNA CANZONE PER NON RESTARE SENZA PAROLE

Da “...Ma cosa vuoi che sia una canzone...” in poi non ho voluto perdermene uno; com’è successo a tanti miei coetanei il rock di Vasco Rossi mi ha accompagnato dai tempi della prima adolescenza, quando lo ascoltavo in maniera ossessiva (ed il mio Invicta ne era testimone), fino all’età più matura, quando il mio linguaggio somigliava ormai a quello delle sue canzoni; se il leitmotiv di mio padre era stato “Amami, Alfredo” il mio è stato sicuramente “Colpa D’Alfredo”: insomma in qualche modo siamo cresciuti insieme.

Vasco ha avuto la capacità di raccogliere i frammenti di linguaggio di una moltitudine di gente che, orfana di una appartenenza sociale, ci stava stretta nei limiti di una società che sembrava aver risolto tutto, una generazione che rischiava veramente di restare Senza parole.

martedì 26 aprile 2016

Jedermann

Dal 15 al 24 aprile 2016 è andato in scena all'Essenza Teatro lo spettacolo Jedermann arrangiamento e regia di Paolo Parelli
“Una favola medievale in un atto unico” che racconta di un ricco e potente uomo senza scrupoli che all'apice della sua ascesa si trova a dover rendere conto alla Morte, interpretata magistralmente dallo stesso Paolo Perelli, di tutta la sua esistenza, prima che questa lo accompagni attraverso il suo ultimo viaggio.
L'ambientazione della scena si colloca in uno spazio-tempo astratto a metà tra un medioevo andato e uno da venire, dove l'unico giudizio possibile torna ad essere quello morale; una narrazione con un linguaggio moderno che non scade mai nel quotidiano,  con elementi, come l'impersonificazione di cose, idee e sentimenti, che ricordano il teatro di Aristofane, un approccio che oltre a trattare l'aspetto politico-sociale approfondisce molto l'aspetto emotivo e psicologico dei personaggi e in particolare del protagonista – Jedermann-  interpretato da Emiliano Ercoli. Gli altri attori sono: Paolo Panaro, Andrea Parello, Laura Morucci, Monica Taglione, Letizia Fazio, Francesca Pucci, Federica Balducci, Giuseppe Cardilli, Barbara Ciolli, Maurizio Mancini, Francesca Matellini.
Una messa in scena, così come i costumi e la scenografia, asciutta ed originale, certo con le differenze attoriali tipiche di una compagnia che si avvale prevalentemente degli attori del corso della scuola di Essenza Teatro, ma propio per questo più disponibili alla sperimentazione, alla ricerca di soluzioni nuove, dove le differenze individuali vengono utillizzate e assecondate per rendere più interessanti i personaggi, per un teatro che sfugge al cliché della nomenclatura attoriale. Lo spettacolo ci ha suggerito tante idee e ci ha fatto discutere, e quindi ha fatto quello che un'opera teatrale dovrebbe fare nella sua “essenza”.
Ci è piaciuto molto scoprire questa realtà (www.essenzateatro.it) che esiste e resiste da cinque anni per offrire degli spettacoli originali svincolati da logiche di mercato, in una zona -Dragoncello- quasi priva di occasioni culturali.

Carlo D'Andreis

lunedì 7 marzo 2016

Maradona è meglio ‘e Pelè

Con lo spettacolo “Maradona è meglio ‘e Pelè”, in scena al Teatro Ghione di Roma dal 1 al 13 marzo 2016, Gianni Clementini e Antonio Grosso ci raccontano uno spaccato della Napoli degli anni '90 (per l’esattezza la scena si svolge il 29 aprile del 1990, giorno in cui il Napoli, capitanato da Diego Armando Maradona, conquista il suo secondo scudetto).
Due “novelli sposi”, Aitano e Regina, si ritrovano in una stanza d’albergo di ritorno da una finta luna di miele in Messico che in realtà copre il contrabbando di cocaina per mezzo dell’ingerimento degli ovuli di plastica. Un viaggio, quello dei due protagonisti, intrapreso per cercare di dare una svolta alle loro difficili vite, vite che si intrecciano quasi casualmente, come le parole di un cruciverba, per andare a formare una fotografia di un tessuto sociale fragile e contraddittorio.
I due aspettano i narcotrafficanti che devono “recuperare” la cocaina una volta espulsa dai loro corpi. La parola d’ordine tra i quattro è la frase più in voga in quegli anni tra i tifosi del Napoli: “Maradona”, cui chi è al di là della porta fa eco: “è meglio ‘e Pelè”. Da qui il dipanarsi di una storia dai tanti risvolti.