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giovedì 14 luglio 2016

UNA CANZONE PER NON RESTARE SENZA PAROLE

Da “...Ma cosa vuoi che sia una canzone...” in poi non ho voluto perdermene uno; com’è successo a tanti miei coetanei il rock di Vasco Rossi mi ha accompagnato dai tempi della prima adolescenza, quando lo ascoltavo in maniera ossessiva (ed il mio Invicta ne era testimone), fino all’età più matura, quando il mio linguaggio somigliava ormai a quello delle sue canzoni; se il leitmotiv di mio padre era stato “Amami, Alfredo” il mio è stato sicuramente “Colpa D’Alfredo”: insomma in qualche modo siamo cresciuti insieme.

Vasco ha avuto la capacità di raccogliere i frammenti di linguaggio di una moltitudine di gente che, orfana di una appartenenza sociale, ci stava stretta nei limiti di una società che sembrava aver risolto tutto, una generazione che rischiava veramente di restare Senza parole.