Al teatro Essaïon in Parigi tutte le domeniche di Febbraio 2019 alle 18,00 le poesie di Paul Verlaine tornano ad essere materia viva grazie alla messa in scena dei Los Guardiola (al secolo Marcelo Guardiola e Giorgia Marchiori), alla recitazione di Agathe Quelquejay e alla complicità delle musiche originali di Pablo Murgier: “Tranne le composizioni "Claire de lune" e "Colloque sentimental" che sono un omaggio a "Claire de Lune" di Claude Debussy”, come ci tengono a sottolineare nel libretto di sala; "Claire de Lune" fu ispirato a Debussy dai versi dell’amico Verlaine.
I Los Guardiola, con la grazia che li contraddistingue e alla quale ci hanno abituati, interpretano i vari Arlecchini, Pierrot e Colombine e le situazioni che troviamo nelle poesie di Verlaine e che a loro volta gli furono ispirate dai quadri di Jean Antoine Watteau come se i quadri di quest’ultimo prendessero vita, come se i personaggi uscissero dalle strofe delle Fêtes Galantes per stare tra di noi, a riprova, se ce ne fosse ancora bisogno che le arti, quando sono tali, rimandano le une alle altre in un infinito rapporto dialettico. Ed è proprio questo che accade nello spettacolo: i balli e le situazioni raccontate attraverso la mimica dei Los Guardiola si fondono con la recitazione di Agathe Quelquejay spesso coinvolta nelle stesse pantomime. Questo gioco, questa “acchiapparella” non solo tra gli attori ma anche tra i versi e l’azione scenica mette lo spettatore nella stessa situazione emotiva di stupore e divertimento che deve essere stata del Poeta quando scriveva le Fêtes Galantes. Le musiche del talentuoso Pablo Murgier fanno da collante e da catalizzatore a questa alchimia e per più di un’ora sono il motore dell’intero spettacolo. La tecnica di Agathe Quelquejay è perfetta e supportata da una vitalità che svincola l’interpretazione dalla semplice dizione poetica. Ricapitolando questo complesso gioco di rimandi: i quadri di Jean Antoine Watteau (Valenciennes, 10 ottobre 1684 – Nogent-sur-Marne, 18 luglio 1721) hanno ispirato le poesie di Paul Verlaine (Metz, 30 marzo 1844 – Parigi, 8 gennaio 1896) che hanno suggerito le musiche di Claude Debussy (Saint-Germain-en-Laye, 22 agosto 1862 – Parigi, 25 marzo 1918) e tutti rivivono nello spettacolo Fêtes Galantes. Consigliamo la visione dello spettacolo soprattutto a chi pensa che la poesia sia qualcosa di sterile, lettera morta relegata alla didattica, alla fruizione dietro i banchi ricoperti di formica. Lo spettacolo di cui sopra ci parla di tutt’altro: di una poesia che prende vita, che incanta, che stupisce, che diverte, che racconta, che ci fa pensare e sognare. Gli attori utilizzano ben sette maschere della commedia dell’arte di cui cinque realizzate appositamente per questo spettacolo. Quindi non vi rimane che affrettarvi ad andare al teatro Essaïon a lasciarvi stupire, divertire e… ispirare
I Los Guardiola, con la grazia che li contraddistingue e alla quale ci hanno abituati, interpretano i vari Arlecchini, Pierrot e Colombine e le situazioni che troviamo nelle poesie di Verlaine e che a loro volta gli furono ispirate dai quadri di Jean Antoine Watteau come se i quadri di quest’ultimo prendessero vita, come se i personaggi uscissero dalle strofe delle Fêtes Galantes per stare tra di noi, a riprova, se ce ne fosse ancora bisogno che le arti, quando sono tali, rimandano le une alle altre in un infinito rapporto dialettico. Ed è proprio questo che accade nello spettacolo: i balli e le situazioni raccontate attraverso la mimica dei Los Guardiola si fondono con la recitazione di Agathe Quelquejay spesso coinvolta nelle stesse pantomime. Questo gioco, questa “acchiapparella” non solo tra gli attori ma anche tra i versi e l’azione scenica mette lo spettatore nella stessa situazione emotiva di stupore e divertimento che deve essere stata del Poeta quando scriveva le Fêtes Galantes. Le musiche del talentuoso Pablo Murgier fanno da collante e da catalizzatore a questa alchimia e per più di un’ora sono il motore dell’intero spettacolo. La tecnica di Agathe Quelquejay è perfetta e supportata da una vitalità che svincola l’interpretazione dalla semplice dizione poetica. Ricapitolando questo complesso gioco di rimandi: i quadri di Jean Antoine Watteau (Valenciennes, 10 ottobre 1684 – Nogent-sur-Marne, 18 luglio 1721) hanno ispirato le poesie di Paul Verlaine (Metz, 30 marzo 1844 – Parigi, 8 gennaio 1896) che hanno suggerito le musiche di Claude Debussy (Saint-Germain-en-Laye, 22 agosto 1862 – Parigi, 25 marzo 1918) e tutti rivivono nello spettacolo Fêtes Galantes. Consigliamo la visione dello spettacolo soprattutto a chi pensa che la poesia sia qualcosa di sterile, lettera morta relegata alla didattica, alla fruizione dietro i banchi ricoperti di formica. Lo spettacolo di cui sopra ci parla di tutt’altro: di una poesia che prende vita, che incanta, che stupisce, che diverte, che racconta, che ci fa pensare e sognare. Gli attori utilizzano ben sette maschere della commedia dell’arte di cui cinque realizzate appositamente per questo spettacolo. Quindi non vi rimane che affrettarvi ad andare al teatro Essaïon a lasciarvi stupire, divertire e… ispirare
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